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corallorosso: L'AFRICA SUL PODIO E LE LENTEZZE DELLA POLITICA Gloria Hooper (nata a Villafranca), Yassin Bouih (nato a Reggio Emilia), Eseosa Desalu (nato a Cremona), Raphaela Boaheng Lukudo (nata a Caserta), Kevin Ojiaku (nato a Ivrea), Maria Benedicta Chigbolu (nata a Roma), Daisy Osakue (nata a Torino). La nazionale maggiore di atletica è ormai una prova vivente dell’Italia multiculturale. Nomi che rimandano, spesso al continente nero dove, per un mix di ragioni che va ben al di là della sola genetica, la “Regina degli Sport” rappresenta una grande occasione di riscatto sociale. Il tempo sembra invece essersi fermato al secolo scorso per la politica italiana. L’anacronistica gazzarra in Senato durante il dibattito per riformare lo ius soli correggendone l’attuale discriminazione è emblematico. Perché obbligare giovani nati e cresciuti in Italia ad attendere lo scoccare dei diciotto anni per richiedere la cittadinanza quando per chiunque altro bastano dieci anni di residenza? Basta fare un giro tra i banchi di qualsiasi scuola per accorgersi che l’Italia di domani ha colori e storie da tutto il mondo. Ma più che spaventarsi forse converrebbe rendersi conto che essere italiani non significa tanto avere una gloriosa tradizione alle spalle ma costruire il paese di domani. Alla politica l’onere di aprire gli occhi e smetterla di giocare con l’ignoranza dell’opinione pubblica. Martino Ghielmi - Africa Rivista ®

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